
Fondazione Casa di Carità Arti e Mestieri è un ente che opera da più di quarant’anni nelle carceri di tutto il Piemonte, offrendo percorsi di qualificazione formativa e con essi possibilità di reinserimento sociale e lavorativo dopo la pena.
In questa sua ampia esperienza, da 5 anni lavora nel coordinare il Progetto LEI, sostenendo la filiera di interventi rivolti alla presa in carico di donne detenute del carcere di Torino.
Fare formazione in carcere e fare formazione alle donne detenute richiede approcci, metodologie e attenzioni che tengano in considerazione il bagaglio di chi partecipa, caratterizzato spesso da fragilità, fatiche emotive e difficoltà personali.
La formazione in questa dimensione diventa a tutti gli effetti un CONTESTO ABILITANTE che accompagna la donna ad acquisire competenze professionali spendibili e rispondenti ai bisogni del mercato del lavoro e sviluppare la propria identità professionale e lavorativa.
La persona in formazione in questo modo può costruirsi il proprio progetto personale in cui la PROFESSIONALITÀ diventa la chiave per un successivo inserimento lavorativo e sociale e per un futuro di riscatto e di rientro nella legalità.
Nel primo periodo di formazione vediamo spesso allieve poco fiduciose nelle loro capacità, poco motivate e quasi certe del loro fallimento.
Rileviamo importanti cambiamenti quando, acquisendo nuove competenze e scoprendo di averne già nel proprio bagaglio personale, scoprono in loro talenti e abilità. Da una iniziale passività vediamo una partecipazione sempre più attiva.
I progressi, i successi ma anche gli insuccessi registrati si inseriscono in un contesto in cui l’allieva può contare su risorse importanti quali il docente, il tutor e anche il gruppo classe che diventa esso stesso sostegno nelle difficoltà.
Nel percorso formativo l’allieva sviluppa quegli aspetti importantissimi che pongono le basi per un successo nel mondo del lavoro: la costanza, l’impegno, l’abitudine alla fatica, il superamento delle difficoltà, il mettersi in gioco, l’accettare i propri limiti e cercare di superarli, la continua ricerca di miglioramento.
Con questo bagaglio la donna una volta ottenuta la qualifica può affrontare ben equipaggiata il proprio futuro e iniziare a ricostruirsi una vita, nella direzione del riscatto e del ritorno alla legalità.
Sostenere il Progetto Lei, per noi vuol dire proprio questo: offrire alle donne che si trovano in carcere un percorso abilitante che permetta loro di trasformare il tempo della pena in tempo della riabilitazione e per costruire insieme il loro futuro nella società.